Internazionalizzazione aziendale: perché e dove nel 2022

I motivi principali per cui portare all’estero il proprio business è una mossa vincente e in quali paesi (oggi) investire

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Espandere la propria attività ed incrementare il proprio business al di fuori di un mercato ormai saturo sono passaggi che tutte le aziende in crescita, prima o poi, devono affrontare.  La soluzione si può trovare nell’internazionalizzazione: un processo per cui generalmente un’azienda o un brand crea dei legami o delle partnership commerciali con il mercato estero.

Si tratta di un’attività che comporta:
– La crescita oltre i confini del Paese dove la propria azienda ha sempre operato, per cercare di penetrare nuovi mercati.
– La creazione e la ricerca di nuovi clienti, partner e istituzioni nei nuovi territori scelti dall’azienda.
– L’importazione di capitali all’estero.
– La produzione, l’esportazione e la vendita dei prodotti della propria impresa al di fuori dei confini nazionali.

Ciò che spesso inizialmente spinge le aziende a volersi espandere sul mercato estero è la ricerca di nuove opportunità di guadagno e trovare uno spazio di inserimento in una realtà in cui il mercato non è saturo. Ma cosa si intende, nello specifico, per “mercato saturo”?

Vediamo qui di seguito i motivi principali. 
– La saturazione dei mercati produttivi.
– L’alta concorrenza da parte dei competitors.
– La mancanza di stimoli del consumo.
– L’eccessiva burocrazia.
– L’elevato carico fiscale.

In questo scenario avverso, è doveroso segnalare come il Made in Italy sia ancora un grande vantaggio.Molti mercati esteri in crescita, infatti, favoriscono gli imprenditori italiani offrendo loro un’opportunità concreta di sviluppo sia dando la possibilità di offrire i propri prodotti in assoluto monopolio o con scarsa concorrenza, sia utilizzando procedure burocratiche più semplici e veloci rispetto a quelle italiane.

Perché internazionalizzarsi

I vantaggi dell’internazionalizzazione sono diversi e le ragioni per cui un’azienda dovrebbe pensare di espandere la propria realtà in mercati esteri costituiscono spunti interessanti che vale la pena tenere in considerazione.

Benefici economici – Esportare i propri prodotti all’estero comporta un aumento delle vendite dovuto innanzitutto all’espansione del proprio mercato e al coinvolgimento di nuovi clienti, i quali percepiscono il prodotto come unico e nuovo rispetto a quello dei competitor.

Abbattimento dei costi – Trasferire la propria sede in un altro paese (delocalizzazione) dà modo di ridurre l’impatto della tassazione fino a renderlo, in alcuni casi, minimale. Grazie al fenomeno della globalizzazione, le aziende hanno infatti la possibilità di pagare le tasse in un paese, produrre in un secondo e vendere in un terzo. 

Prezzi competitivi – Spostare la propria produzione all’estero può offrire la possibilità di ridurre i costi di produzione (si faccia riferimento, ad esempio, al costo del lavoro più basso), motivo per cui sarà possibile avere prezzi di mercato più bassi rispetto a quelli dei competitor.

Nuove opportunità – Portare la propria attività all’estero, oltre a tutti i vantaggi appena elencati, offre la possibilità di stringere alleanze con partner stranieri, entrare in contatto con nuovi clienti e fornitori, ottenere capitali di azionisti stranieri e interfacciarsi con nuove opportunità di business.

Come la pandemia da Covid-19 ha influenzato l’internazionalizzazione

Se prima della pandemia la digitalizzazione seguiva uno schema ben preciso, a distanza di due anni si è potuta notare una sostanziale accelerazione di questo fenomeno.

Ma cosa c’entra la digitalizzazione con l’internazionalizzazione?

Queste due attività in realtà vanno di pari passo proprio perché la digitalizzazione permette di vendere servizi e prodotti in qualsiasi paese, facilitando l’espansione della propria rete di clienti e abbattendo i costi della logistica.

Inoltre, la digitalizzazione svincola dall’obbligo di possedere sedi fisiche all’estero dal momento che permette di comunicare ed effettuare transazioni con il semplice utilizzo di un qualsiasi strumento tecnologico, di cui tutti ormai dispongono.

Quali sono i paesi migliori per l’espansione del proprio business

Sono diversi i paesi che attualmente offrono maggiori opportunità per espandere il proprio business a livello internazionale, soprattutto grazie al loro forte sviluppo e alla loro crescita costante. 

Di seguito ne segnaliamo alcuni in particolare. 

Paesi dell’area MENA e più precisamente il Medio Oriente, che presenta segnali di sviluppo sempre maggiori e che denota una risalita economica in forte accelerazione. Inoltre, dal punto di vista economico e di investimento, il rapporto Medio Oriente-Italia presenta solidi punti in comune, rendendolo un mercato di scambio interessante e vantaggioso.

Giappone: è il paese in cui l’influenza dei consumatori continua sempre più a crescere, dando prospettive di espansione allettanti. Inoltre, il Giappone presenta uno dei PIL più alti al mondo, che nel 2022 dovrebbe toccare i 5.500 miliardi di dollari.

Nuova Zelanda: il PIL di questo paese presenta una crescita annua del 3,6%. Inoltre, a differenza dell’Italia, non ci sono tasse per plusvalenze, buste paga o previdenza sociale di cui l’imprenditore si debba preoccupare.

Messico: la forza di questo paese è l’accordo di libero scambio con 46 paesi, che lo rende un terreno fertile per nuove opportunità commerciali. Inoltre, presenta una crescita annua del PIL del 2,3%.

Conclusione

L’internazionalizzazione è una vera e propria “modalità” di fare business, e come tale deve essere pianificata adeguatamente in anticipo prima di definire un piano di azione vero e proprio.

Infatti, per poter capire se un Paese target sia a tutti gli effetti un buon obiettivo è necessario individuare e pesare tutte quelle variabili utili a comprendere sia internamente quanto la propria azienda sia pronta ad affrontare il mercato estero (c.d. readiness) sia esternamente le motivazioni oggettive di scelta di un determinato mercato estero.

Alessandro Stival, Family office Consultant e International Advisor, Partner Agoràpro, Treviso
Alessandro Stival,
Family office Consultant e International Advisor
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Internazionalizzazione d’impresa

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