Sempre più spesso, nel nostro quotidiano rapporto con il sistema bancario e finanziario, sentiamo parlare di Centrale Rischi e dell’influenza che questa ha sulla nostra immagine finanziaria.
La Centrale Rischi infatti è un sistema informativo istituito presso la Banca d’Italia dal CICR (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) e viene utilizzata per avere una fotografia dei debiti e crediti di un soggetto nei confronti del sistema bancario e finanziario.
È uno strumento che viene utilizzato dagli Istituti di Credito nel monitoraggio del comportamento del cliente per la gestione del rischio creditizio e quindi per le eventuali decisioni di revoca dei fidi o del mancato rinnovo degli stessi.
Viene inoltre fatto riferimento a quanto indicato nella banca dati anche nella valutazione del merito creditizio e quindi in fase di istruttoria e delibera di un nuovo affidamento.
Quindi, per stabilire se un soggetto che richiede un affidamento sia un buono o cattivo “pagatore”, gli istituti di credito fanno riferimento ai dati riportati nella Centrale Rischi che verranno quindi utilizzati per la determinazione del rating finanziario dell’azienda.
Nel momento in cui ci si raffronta con gli istituti di credito, nella prassi aziendale è abitudine predisporre il miglior bilancio possibile… inconsapevoli che ad oggi i dati della Centrale Rischi cono considerati oltre che complementari al bilancio anche preferibili.
È quindi importante – per evitare le revoche degli affidamenti o ai fini della concessione di nuove linee di credito – saper analizzare la propria centrale rischi e agire per l’eventuale miglioramento della situazione evidenziata.
Con una buona Centrale Rischi è possibile costruire un buon rapporto con il sistema bancario e presentarsi come un cliente in grado di sostenere con successo gli affidamenti richiesti.
Quali informazioni si trovano in Centrale Rischi
Per capire il peso che dà la Centrale Rischi alle valutazioni di merito, è importante capire quando e quali informazioni vengano fornite dagli istituti finanziari.
Innanzitutto, entro il 25 del mese vengono trasmesse alla Centrale Rischi le informazioni relative alla situazione del soggetto all’ultimo giorno del mese precedente.
Questo sta a significare che nella visura saranno riportati i dati vecchi di circa due mesi e quindi, per agire sulla Centrale Rischi, è necessario farlo con il dovuto anticipo rispetto a quelli che saranno gli effetti sui dati trasmessi (e quindi sul rating).
Cosa viene segnalato?
Gli importi superiori ad Euro 30.000 e le eventuali sofferenze (scoperti) a partire da 250 euro.
Per fare in modo di avere una buona Centrale Rischi è quindi indispensabile evitare gli sconfinamenti o insolvenze per più di 90 giorni consecutivi.
Le informazioni rimangono nella banca dati per 3 anni. Dunque, se situazioni di sofferenza persistono portando ad un peggioramento degli indicatori finanziari, si rischia spesso di incappare nella revoca degli affidamenti.
Posso quindi concludere che per la corretta gestione della propria liquidità è importante monitorare la propria Centrale Rischi in quanto aiuta nel rapporto con il sistema bancario e finanziario in genere.
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