Perché conviene investire in beni strumentali

In questo articolo vediamo le strade possibili da percorrere per poter investire con serenità, anche in riferimento alle iniziative della Regione Veneto e della Camera di Commercio di Treviso e Belluno

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In un anno come questo è di vitale importanza evolvere la propria struttura organizzativa e produttiva, sia al fine di rendere il tutto più smart sia per aggredire nuove aree di mercato.

Gli investimenti in beni strumentali sono quindi necessari al fine di mantenere la propria attività al passo con le esigenze di mercato.

Andiamo ad analizzare da un punto di vista fiscale e finanziario quali sono le strade possibili da percorrere per poter investire con un po’ di serenità anche con riferimento alle iniziative promosse dalla Regione Veneto e dalla Camera di Commercio di Treviso e Belluno.

Credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nuovi e “Industria 4.0”

Con la legge n. 178 del 30.12.2020 (c.d. Legge di bilancio 2021) è stata prorogata al 2022 la possibilità di maturare un credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nuovi e “Industria 4.0”.

Innanzitutto facciamo presente che l’agevolazione spetta:

  • alle imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione o del regime fiscale adottato;
  • agli esercenti arti e professioni compresi i soggetti che determinano il reddito con criteri forfettari.

È importante precisare che i soggetti che vogliono beneficiare del credito d’imposta devono aver rispettato le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e versato regolarmente i contributi previdenziali e assistenziali a favore del personale dipendente.

Investimenti agevolabili

Gli investimenti agevolabili sono di tre tipologie:

  • beni materiali e immateriali nuovi che siano strumentali all’attività e destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato;

Sono esclusi dall’agevolazione i veicoli e altri mezzi di trasporto di cui all’art. 164 c.1 del TUIR, i beni con aliquota di ammortamento inferiore al 6,5%, i fabbricati e le costruzioni e i beni di cui all’allegato 3 della L208/2015.

Il tetto massimo di spesa è di 2 milioni di Euro.

  • Beni materiali che trasformano digitalmente le imprese in chiave “Industria 4.0” e che per il loro funzionamento è prevista un’interconnessione.

Il tetto massimo di spesa è di 20 milioni di Euro.

  • Beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0».

Il tetto massimo di spesa è di 1 milione di Euro.

Per quanto riguarda la modalità di effettuazione degli investimenti, non essendoci chiarimenti in merito, l’agevolazione spetta per i beni acquistati a titolo di proprietà, in leasing, realizzati in economia o mediante appalto.

Termini agevolazione

Gli investimenti suddetti sono agevolabili se effettuati dal 16.11.2020 al 31.12.2022.

Sono inoltre agevolabili gli investimenti effettuati entro il 30.06.2023 se il relativo ordine risulta accettato dal venditore entro il 31.12.2022 e se entro quest’ultima data è avvenuto il pagamento del 20% del costo d’acquisto a titolo di acconto.

Ai fini temporali il momento di effettuazione degli investimenti dipende dalla modalità.

  • Proprietà: data di consegna o spedizione ovvero, se successiva, data in cui si verifica l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà o di altro diritto reale;
  • Leasing: data di sottoscrizione del verbale di consegna da parte dell’utilizzatore;
  • Appalto: data di ultimazione della prestazione o in caso di SAL data di accettazione da parte del committente;
  • Realizzazione in economia: costi sostenuti nel periodo agevolato in base al criterio di competenza

Per poter fruire del credito d’imposta per acquisti di beni strumentali nuovi, rileva l’entrata in funzione del bene mentre per i beni “Industria 4.0” vale la data di interconnessione del bene.

Credito d’imposta spettante

Per gli investimenti in beni strumentali spetta un credito d’imposta pari al:

  • 10% sulle spese sostenute per il periodo dal 16.11.2020 al 31.12.2021 in beni strumentali materiali nuovi
  • 6% sulle spese sostenute per il periodo dal 01.01.2022 al 30.06.2022 in beni strumentali materiali nuovi;
  • 30% sulle spese sostenute per il periodo dal 16.11.2020 al 31.12.2021 in beni strumentali materiali nuovi “Industria 4.0”;
  • 20% sulle spese sostenute per il periodo dal 01.01.2022 al 30.06.22 in beni strumentali materiali nuovi “Industria 4.0”;
  • 30% sulle spese sostenute per il periodo dal 16.11.2020 al 31.12.2021 in beni strumentali immateriali nuovi “Industria 4.0”;
  • 20% sulle spese sostenute per il periodo dal 01.01.2022 al 30.06.22 in beni strumentali immateriali nuovi “Industria 4.0”.

Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione già dall’entrata in funzione del bene.

La Nuova Sabatini

La misura “Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico per sostenere gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
  • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
  • hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.

Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione dei seguenti:

  • attività finanziarie e assicurative;
  • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
Investimenti agevolabili

L’agevolazione si riferisce all’acquisto di beni strumentali che devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, nonché a software e tecnologie digitali.  Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.

Inoltre gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
  • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.
Tipologia agevolazione

L’agevolazione consiste nella concessione da banche ed intermediari finanziari di finanziamenti per sostenere gli investimenti previsti dalla misura nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.

Il finanziamento – che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso – deve essere:

  • di durata non superiore a 5 anni;
  • di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
  • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari
  • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”)

Per ottenere l’agevolazione, la PMI presenta alla banca o all’intermediario finanziario, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge.

Considerato che la misura non azzera tutti i costi di erogazione del finanziamento e che l’importo disponibile si sta esaurendo, si consiglia vivamente di verificare con la propria Banca la possibilità di accedere a tale agevolazione e gli effettivi costi finanziari che rimarranno comunque a carico della PMI.

Finanziamento Covid-19 Euro 30.000,00

Il finanziamento, introdotto dal Decreto Liquidità in tempi di lockdown e poi successivamente rivisto e prorogato con decreti successivi, dà l’opportunità di ricevere fino ad Euro 30.000,00 con la garanzia del 90% da parte del Fondo Centrale di Garanzia.

I richiedenti non devono risultare appostati dalla banca a “sofferenza”, non devono essere stati classificati prima del 31 gennaio 2020 come “past-due” o come “Inadempienze probabili”.

Caratteristiche interessanti sono:

  • La mancanza della valutazione di merito standard da parte dell’istituto di credito;
  • La durata di rientro che è prevista in massimo 15 anni
  • Il costo della garanzia è pari a zero

Va tenuto presente che è possibile richiederle solo nel caso in cui l’attività sia stata colpita dall’Emergenza Covid-19.

Gli affidamenti non devono superare in alternativa il 25% del fatturato del 2019, il doppio del costo del personale annuo per il 2019 (o quello previsto per i primi due anni di attività se l’impresa è costituita dal 2019), oppure il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e per costi di investimento nei successivi 18 o 12 mesi.

Contributi a fondo perduto: l’esempio del Bando della Camera di Commercio di Treviso e Belluno

Per far fronte all’esigenza di investire in beni strumentali è possibile valutare la partecipazione ai bandi di erogazione di contributi a fondo perduto.

Nel nostro territorio un’opportunità è data dal Bando per l’erogazione di contributi per la digitalizzazione i4.0 gestito dalla Camera di Commercio di Treviso e Belluno le cui caratteristiche principali sono le seguenti.

  • Vi possono partecipare le microimprese, le piccole imprese e le medie imprese, aventi sede legale e/o unità locali nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Treviso-Belluno, in regola con il pagamento del diritto annuale e con la comunicazione di inizio attività;
  • sono previste due Misure:
  • nella Misura A sono ammissibili i costi sostenuti per l’acquisizione di servizi di consulenza finalizzati all’introduzione delle tecnologie di innovazione tecnologica i4.0 nonché delle tecnologie propedeutiche e complementari, l’investimento minimo dovrà essere di Euro 4.000,00, e il contributo massimo sarà pari a Euro 6.000,00;
  • nella Misura B sono ammissibili spese sostenute per l’acquisto dei beni strumentali di cui agli allegati A e B della legge 11 dicembre 2016, n. 232, l’investimento minimo dovrà essere di Euro 5.000,00, e il contributo massimo sarà pari a Euro 12.000,00.
  • Sono ammissibili gli interventi avviati dal 01.01.2021 nonché le spese sostenute fino al termine ultimo per la presentazione della domanda di contributo;
  • l contributo massimo concedibile a ciascuna impresa sarà pari al 50% della spesa effettivamente ammissibile, al netto di IVA e di altre imposte e tasse.

Qualora l’impresa richiedente, alla data di pubblicazione del Bando, risulti in possesso dell’attribuzione del “Rating di Legalità”, fermo restando l’importo dell’investimento minimo, l’intensità dell’aiuto sarà pari al 60% della spesa ammissibile.

In un periodo come questo in cui lo sviluppo delle proprie attività è vitale per essere pronti alla ripartenza, non si deve rinunciare a priori a nuovi investimenti: valutate con attenzione le diverse opportunità.

Daniela Zanella, Dott. Commercialista, revisore Legale dei conti, Montebelluna (TV), CoFounder Agoràpro
Daniela Zanella,
Dott. Commercialista, Revisore Legale dei conti
Servizio Agoràpro collegato a questo articolo: Consulenza societaria e dell’impresa

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